Storia

L’Accademia Musicale Bernardo De Muro è un’associazione culturale con sede legale in Tempio Pausania, che nasce nel 2010 dal desiderio di tramutare la passione per la Musica in azioni volte alla tutela, valorizzazione, produzione e diffusione della stessa sul territorio della Sardegna.

La "Mission"

di ogni attività vede al centro la Musica e le sue variegate modalità di espressione nell’ambito di tutto il territorio locale, nazionale ed internazionale.

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Seppur provenienti da percorsi e strade diverse, ci accomunava la nobile passione per la musica, Bellezza contemplata da diverse angolature e profili, e la consapevolezza, maturata nel tempo dalla reciproca conoscenza che quel piacere che ne scaturiva, considerata l’importante storia della città di Tempio Pausania, nella quale viviamo, e la sua naturale vocazione alla musica, che attraverso azioni ben definite e mirate , un adeguato marketing culturale ed artistico, l’arte dei suoni sarebbe potuta essere un importante strumento di crescita dello sviluppo locale e territoriale se valorizzata anche economicamente, in una prospettiva turistica ed in un sistema in rete integrato.

Sì, parliamo di noi, di Fabrizio Ruggero, direttore artistico dell’accademia, direttore d’orchestra e pianista e Sara Russo, Presidente dell’accademia, amministrativa, sempre impegnata nella tutela e salvaguardia dei beni culturali e della educazione quale bene primario per l’individuo.
Insieme si decise che fossero maturi i tempi per cui, per tradurre concretamente quella che negli anni sarebbe stata la nostra principale “mission”, era necessario confezionare un abito che potesse darci un’unica dignità giuridica nel tempo e di fronte al mondo.

Nacque così nel 2010 l’associazione culturale, oggi ente del terzo settore, che abbiamo voluto denominare accademia musicale, ed intitolarla ad un grande personaggio della storia musicale operistica, figlio della nostra terra, nostro concittadino, vissuto nella prima metà del ‘900, Bernardo De Muro, tenore, con la consapevolezza che la conoscenza, la riscoperta e la valorizzazione del passato ci avrebbe aiutato maggiormente ad abitare in maniera più consapevole la contemporaneità nel solco tracciato da chi ci aveva preceduto.
Sapevamo che ci attendeva una lunga strada, irta di difficoltà ed incomprensioni, ma di contro eravamo certi che di altrettante soddisfazioni e sorprese sarebbe stato costellato il cammino, perché “dove le parole non sarebbero arrivate la musica avrebbe parlato“ per noi. E così è stato.